È prestissimo e la città non si è ancora svegliata a parte un tipo di colore che passeggia per strada con uno stereo a balla alle 5:30 di mattina. Carichiamo l’auto e facciamo l’ultimo giretto per restituire l’Eclipse 🙁
La restituzione è più semplice del previsto e facciamo check in e controllo al body scanner entro le 7.30, così abbiamo il tempo per una colazione tranquilla e un paio di telefonate a casa. La Hawaiian Airlines fa un po’ di casino con i biglietto ma alla fine dopo un paio di voli e 3 orette arriviamo sull’isola di Maui. Prendiamo un taxi per raggiungere l’albergo e scopriamo che il viaggio durerà un’oretta. Fortunatamente la tassista è simpatica e il percorso vola via veloce. Rispetto all’isola principale delle Hawaii (Ohau) Maui è stato molto meno sfruttata pertanto regna ancora parecchia vegetazione, niente grattacieli o strutture imponenti. I prati hanno un colore verde smeraldo e l’acqua varia tra il blu profondo e l’azzurro. Non mancano uccelli variopinti e gli immancabili fiori ibisco caratteristici proprio di questa zona. Facendo snorkeling si possono vedere parecchi pesci tropicali ma la sorpresa più bella sono state le testuggini giganti che quasi tutti i giorni venivano verso riva per pasteggiare le alghe attaccati agli scogli. La sera verso le 6.30 arriva l’immancabile arcobaleno (il più grande che abbia mai visto) e poco più tardi un tramonto mozzafiato. Sette giorni però passano in fretta e alle 21.00 del giorno 13 ci attende un lungo viaggio di ritorno. Ben 3 aeri da prendere e 12 ore di fuso orario da recuperare, aggiungiamo anche 4 ore di ritardo a New York e siamo tornati in Italia il giorno 15 agosto alle 14.00. Avventura Finita.