Partenza. A Malpensa imbarco tutto ok. Le sette ore per arrivare a New York (dov’è previsto lo scalo) non sono state proprio una passeggiata ma l’arrivo è stato decisamente peggio: la valigia non arrivava mai e dopo quasi 20 minuti di attesa, ormai data per dispersa, è stata ritrovata accanto al nastro trasportatore, probabilmente appoggiata da qualche fenomeno o bontempone. Giusto il tempo di tirare un sospiro di sollievo che subito scopriamo una coda chilometrica per effettuare i controlli di sicurezza per l’imbarco sul volo diretto a Los Angeles. Fortunatamente dopo circa 40 minuti di attesa tutto è andato liscio come l’olio e ci siamo nuovamente ritrovati su un aereo, questa volta con destinazione Los Angeles. Altro viaggio di cinque ore e mezzo, ma dopo l’atterraggio abbiamo recuperato velocemente il bagaglio e, dopo una breve sosta ai “box” per fare plin plin, siamo saliti sulla navetta della Hertz che ci ha condotto al centro dove poter ritirare l’auto prenotata.
Al controllo documenti della società di rental siamo stati accolti da una gentilissima e simpatica persona di colore che ha sbrigato velocemente le pratiche burocratiche. Prima persona incontrata e, non appena saputo che siamo italiani, ha subito parlato di pasta e pizza, quantomeno saltando la parte di mandolino e mafia. L’auto assegnataci non è stata una Ford Mustang (richiesta in agenzia viaggi) ma bensì una Mitsubishi Eclipse Cabrio. In ogni caso bellissima auto e grazie al tettuccio apribile renderà il viaggio molto più divertente. Unica nota dolente è lo spazio a bordo: ci sta giusto un telefono, un fazzoletto e forse una forcina per capelli!!!!!! Il viaggio verso l’hotel è stato quindi fatto con la valigia grossa sul sedile posteriore. La macchina da guidare è molto semplice: qui il cambio automatico è presente su quasi tutte le auto e i bassi limiti di velocità non fanno capire il potenziale della vettura. Stremati dal viaggio arriviamo in hotel verso le otto.
Camera stupenda e letto immenso king size. L’hotel è molto lussuoso e anche il prezzo dei servizi è tarato su questo standard…per esempio il parcheggio costa la bellezza di 35 dollari al giorno. Fortuna che sulla strada a fianco “dovrebbe” essere gratuito. Il condizionale è d’obbligo perché c’è un cartello poco chiaro…speriamo solo di non trovarci una bella multa. La giornata finisce alla ricerca di un posto dove mangiare qualche cosa e, grazie all’ipad, siamo arrivati al centro commerciale più vicino. Qui capiamo che il fast food in america è proprio un must: speedy panda, pizza fast etc.etc. Qualsiasi tipo di etnia ha il suo bel banchetto che vende un mega piatto con una mega bibita da consumare velocemente o mentre si passeggia. Finito il lauto pasto a base di spaghetti cinesi e pollo fritto cinese (non proprio gradito dalla Samy) torniamo in albergo per porre fine ad una lunghissima giornata di ben 33 ore!!!!!